Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

mercoledì 27 febbraio 2008

lettera a sansonetti. Astensione dal voto

Caro Sansonetti,

ti ho sentito dire in TV che il programma del PD sembra copiato da quello di Berlusconi. E' vero,
La somiglianza non riguarda solo il programma ma anche l'atteggiamento sui problemi che si presentano di volta in volta. Ieri Veltroni non si è peritato dall'affermare che per la pedofilia anche la castrazione chimica potrebbe essere una risposta.
Insomma si è realizzata una vera e propria rivoluzione politica. La destra ha conquistato l'Italia. L'Italia ha vissuto per circa cinquanta anni una dialettica tra centro e sinistra.La destra è stata quasi sempre esclusa dal potere. Questa dialettica ha fatto la civiltà dell'Italia, le sue leggi migliori, ha dato diritti alle persone.
Ora circa il novanta per cento dello spazio politico è occupato da due partiti di centro-destra. La sinistra italiana che ha sfiorato in passato il cinquanta per cento è ridotta all'otto per cento (se va bene il dieci). Questa sinistra la vedo demotivata, sulla difensiva, oppressa da un invecchiamento interno e da zavorre di nomenclatura. Nei due anni di governo con Prodi è stata come ipnotizzata dallo sguardo del serpente.
Questa sinistra non è stata neppure in grado di stendere la mano ai socialisti magari soltanto per aumentare la massa critica esterna al PD e
creare una possibilità di nuova sinistra.
Non c'è proprio alcuna ragione per andare a votare.Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

sabato 23 febbraio 2008

Il Kossovo: un attacco alla Pace

Corriere della Sera. Risponde Sergio Romano
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La lettera del giorno Sabato 23 Febbraio 2008KOSOVO INDIPENDENTE PERCHÉ PIACE AGLI AMERICANI
Nel 1995-96, a cavallo degli accordi di Dayton, ero a Belgrado a capo della missione di osservazione della Ue per Serbia e Montenegro. Incontrai i vertici politici e istituzionali, e delle organizzazioni internazionali presenti nell'area. Fui ricevuto da Ibrahim Rugova, capo del movimento che rifiutava, all'epoca in modo quasi esclusivamente pacifico, ogni contatto con le autorità serbe, promuoveva la creazione di scuole parallele a quelle ufficiali. Ma ancora non era presente in armi (armi prevalentemente ricevute dall'Albania dopo la crisi del 1997) l'Uck, che poi avrebbe innescato la catena di violenze che determinarono la reazione altrettanto violenta della parte serba. Venendo al presente, molti pensano che un Kosovo indipendente potrebbe diventare un crocevia di attività illegali.Inoltre i 100.000 serbi residenti in varie «enclave» richiederebbero un impegno permanente della Comunità internazionale per la tutela della loro integrità fisica; senza parlare della Chiesa ortodossa e dei suoi monasteri ricchi di opere d'arte. Il Patriarca Pavle, che incontrai più volte, manifestava preoccupazioni per il futuro della sua Chiesa in Kosovo. E poi si dice «regaleremmo la Serbia a Putin riconoscendo l'indipendenza del Kosovo» e inoltre si potrebbero scatenare altre rivendicazioni di indipendenza, il diritto internazionale sulla sovranità degli Stati verrebbe violato e ancora sembra chiaro che l'attuale cosiddetta classe dirigente del Kosovo non sia affidabile né all'altezza del compito. E allora perché gli Usa e larga parte dei Paesi Ue (inclusa la nostra Italia) riconoscono l'indipendenza del Kosovo? Perché non vengono esercitate pressioni sul governo serbo affinché al Kosovo venga riconosciuta una autonomia regionale anche più ampia di quella che Tito a suo tempo concesse e in parte Milosevic limitò? E perché non fare pressioni sui kosovari affinché la accettino?Gen. B. (ris) Antonio Torsiello, antonio.torsiello@fastwebnet.it
E sistono immagini televisive riprese a Rambouillet nel febbraio del 1990, dove i ministri degli Esteri delle maggiori potenze occidentali prepararono un lunghissimo documento di lavoro sul Kosovo (in parte costituzione, in parte programma di lavoro politico- amministrativo) che il presidente jugoslavo Milosevic rifiutò di sottoscrivere. In una immagine si vede il segretario di Stato americano Madeleine Albright (il presidente era Bill Clinton) che accoglie e abbraccia affettuosamente un giovane alto, magro e visibilmente felice dell'accoglienza riservatagli dal ministro degli Esteri della maggiore potenza mondiale. Il giovane è Hashim Thaci, oggi Primo ministro del Kosovo, allora leader della guerriglia kosovara e meglio noto con il nome di battaglia «Serpente ».In una intervista al Corriere (18 febbraio) Miodrag Lekic, ambasciatore di Jugoslavia a Roma durante i bombardamenti della Nato in Serbia, ha ricordato che i guerriglieri dell'Uck erano allora, nel giudizio dell'Onu, terroristi. È vero. Il 31 marzo del 1998, un anno prima dell'incontro di Rambouillet, il Consiglio di sicurezza dell'Onu approvò la risoluzione n. 1160 con cui viene condannato sia l'uso eccessivo della forza da parte della polizia serba, sia tutti gli atti di terrorismo dell'Esercito di Liberazione del Kosovo (Uck). Sappiamo che gli americani «non parlano con i terroristi» e che non smettono di ricordarcelo ogniqualvolta qualcuno sostiene che il dialogo con Hamas potrebbe essere utile alla soluzione dell'imbroglio israelo- palestinese. Ma in quella occasione vollero che l'Uck venisse a Rambouillet e diventasse il legittimo interlocutore della diplomazia internazionale. In un'altra intervista al Corriere lo storico americano Richard Pipes ha ricordato che gli Stati Uniti sono nati da una guerra di liberazione e «non possono che essere dalla parte del Kosovo». Ma credo che la politica di Clinton nel 1999 e quella di Bush oggi non siano motivate soltanto da considerazioni ideali e rientrino nelle grandi linee della strategia che gli Stati Uniti hanno perseguito in Europa negli ultimi quindici anni. Mentre Bush senior, nel 1991, aveva cercato di mantenere intatti, per quanto possibile, gli equilibri politici e territoriali scaturiti dalla Seconda guerra mondiale, i suoi successori hanno assecondato la frammentazione del-l'Urss e della Jugoslavia. Lo hanno fatto nella convinzione che i nuovi Stati sarebbero diventati amici dell'America e le avrebbero permesso di estendere la sua influenza nei territori occidentali della vecchia Unione Sovietica, nei Balcani, nel Caucaso e nel Caspio. Per ottenere lo scopo hanno offerto a questi Paesi l'ingresso nella Nato e hanno esortato l'Unione europea ad accoglierli nel suo seno. Con un doppio risultato: irritare la Russia, colpita nel suoi interessi, e diluire l'Ue sino a rendere sempre più difficile l'espressione di una politica estera europea. Capisco che l'indipendenza del Kosovo possa piacere agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna. Mi è difficile capire perché piaccia alla Francia, alla Germania e all'Italia.

Sabato 23 Febbraio 2008
KOSOVO INDIPENDENTE PERCHÉ PIACE AGLI AMERICANI Gen. B. (ris) Antonio Torsiello -->

venerdì 15 febbraio 2008

PD,Di Pietro e la Calabria

PD e Di Pietro


Mi sono chiesto perchè il PD scelga di fare una grossa eccezione alla sua linea di stare da solo nel teatro elettorale apparentandosi con la lista Italia dei Valori di Di Pietro mentre continua ad essere irremovibile nei confronti dei socialisti e poco accondiscendente con i radicali.
Nei confronti dei socialisti l'atteggiamento di Veltroni e del PD è particolarmente odioso e repellente: i socialisti hanno sdoganato il vecchio PCI oggi DS presso l'internazionale socialista, sono stati alleati fedeli, hanno inghiottito assieme alla sinistra arcobaleno gli enormi rospi imposti dal governo Prodi garantendone la sopravvivenza.
I socialisti non sono certamente estremisti. Non rivendicano (sbagliando) l'eredità di Brodolini e di Riccardo Lombardi e sono liberisti tanto quanto Veltroni e Franceschini. Allora perchè vengono lasciati fuori dal Parlamento ? E' lecito per il PD profittare della propria forza elettorale e di una legge elettorale iniqua per cancellare una forza storica e culturale come il PSI dal Parlamento italiano?
E' un abuso, una vigliaccheria perpetrata a sangue freddo da chi si accinge a sfasciare assieme a Berlusconi la Costituzione ed a dividersi l'Italia senza testimoni scomodi.
Sono convinto che l'alleanza di Veltroni con Di Pietro abbia radici e motivazioni in Calabria. La Calabria si trova in istato di grave emergenza legale. Il Consiglio regionale dovrebbe essere sciolto per gravissime infiltrazioni mafiose. Il centro-sinistra calabrese (oggi PD) è al centro della faccenda calabrese.
Alleandosi con Di Pietro il PD nasconde alla luce del sole la situazione calabrese.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

sabato 9 febbraio 2008

la randellata

mentre i socialisti erano intenti a preparare il loro congresso di unificazione, il primo dopo la diaspora, arriva inaspettata sulla loro schiena una tremenda randellata di Veltroni. "Vi schifio" disse il ragioniere capo del PD. Non vi voglio nè come parenti nè come adepti. Qualcuno di voi, a mia scelta, potrà essere candidato nel PD ma deve accettare il programma.insomma si deve affiliare. E non è detto che io lo prenda.
E' stata una bella randellata che ha lasciato in un mare di confusione e di terrore la piccola oligarchia parlamentare socialista. Come faremo? Chi ci eleggerà? Ma preghiere, lusinghe, minacce non sono servite a nulla. Quale altra occasione si offriva a Veltroni per cancellare dalla faccia del Parlamento il più antico Partito Socialista d'Italia? Senza la presenza dei socialisti, la rottura con il passato forse gli è più facile. Il PD si incammina a costituire con il Partito di Berlusconi l'altra faccia
del liberismo. Il modello è il sistema politico americano articolato in due partiti che fanno più o meno la stessa politica e sono espressione degli stessi interessi sociali.Governabilità e stabilita assicurate per un pezzo specialmente dopo l'abiura dei sindacati pronunziata con la trattativa sul welfare.
Per quanto mi riguarda, penso che una esperienza di socialisti fuori non solo dal governo ma anche del Parlamento potrà anche essere stimolante, interessante, addirittura divertente. Avremo modo di vedere, dopo anni,
l'erba dalla parte delle radici, il mondo capovolto.
Ma è presto per immaginarci la nuova vita. Ci vuole ancora un mese per la presentazione delle liste. Chissà quanti saranno alla corte di Berlusconi prima che il gallo canti tre volte
/ Ma anche Berlusconi ha imparato a "schifiare". Il porcellum ha regalato a Veltroni ed a lui il ruolo di deus ex machina, di signore e padrone della vita anche di movimenti e partiti che hanno fatto la storia d'Italia.
E' questo, forse, l'aspetto più amaro di questa
specie di colpo di stato che improvvisamente ha capovolto la politica italiana. Tutta la storia politica d'Italia nelle mani di due personaggi.
Pietro Anconawww.spazioamico.ithttp://medioevosociale-pietro.blogspot.com/http://pietro-ancona.blogspot.com/

martedì 5 febbraio 2008

discontinuità con il craxismo

L'eredità di Craxi
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Mi ha colpito la rivendicazione fatta da De Michelis dell'eredità craxiana. Ha detto di essere l'unico ancora attivo di un gruppo dirigente straordinario che si era radunato attorno a Bettino Craxi per la realizzazione di un progetto politico che, però, a mio parere
finì con l'identificarsi con una mera gestione del potere.

Del gruppo dirigente cui allude De Michelis la figura più eminente era certamente Martelli Claudio che al Congresso di Verona si vantò di avere provocato un profondo e vasto turn over nella base socialista. Cinquecento mila elettori operai artigiani maestri ed altri si erano allontanati dal Partito per fare posto ad altri "rampanti",ambiziosi, vogliosi di successo. Il socialismo attraverso il successo personale conseguito facendosi strada sgomitando. Il successo consistente nei guadagni, nelle posizioni di comando, nelle relazioni sociali.....

Dei Congressi socialisti ricordo due cose: l'affollamento di migliaia di postulanti appartenenti quasi tutti al ceto medio o medio alto, signore impellicciate, toilettes di lusso, auto di massima cilindrata, gioielli esibiti sfacciatamente anche di mattina e la materiale impossibilità ad accedervi. A Verona, pur essendo delegato, il primo giorno non riuscii a mettere piede all'interno del Congresso tanta era la calca di tantissime persone richiamate dalla ostentata proclamazione della Politica come Potere sfacciatamente esibita dal gruppo dirigente. Ricordo anche la pacchiana scenografia zeppa di simboli massonici (triangolo con occhio, tempio dorico etcc..)

Del discorso di Craxi a Verona ricordo il tono minaccioso, la pesantezza di messaggi inviati ai due massimi contendenti dai quali si sentiva stretto: DC e Comunisti. Il parlamento svillaneggiato come istituzione perditempo che si occupa degli invertebrati marini. Berlinguer offeso di persona. Presente al Congresso, fischiato dalla platea, Craxi anzicchè scusarsi, disse che se fosse stato presente si sarebbe unito ai fischi. Una platea di curva ultrà sottolineava i passaggi del discorso pestando l'impiantito di legno del Congresso dal quale veniva un sordo pauroso boato.......
De Michelis parlò a lungo della necessità di svellere le radici dalla tradizione socialista.
Tutto lo psicodramma subito dai comunisti dalla Bolognina a questa parte che ha condotto al Partito Democratico dal PCI, il gruppo dirigente craxiano lo realizzò con alcune operazioni comprese dal Congresso di Torino (sostituzione del simbolo) al Congresso di Verona (liquefazione del corpo del Partito, una Assemblea (definita da Formica di nani e ballerine), proclamazione della lotta del partito come conquista progressiva di uno spazio vitale abusivamente occupato da DC e PCI a danno dei socialisti.
Credo che non abbiamo niente da rimpiangere della esperienza craxiana. La grande tradizione socialista è precedente al craxismo e comprende: la politica delle riforme di struttura (non le controriforme liberiste del PD di oggi),nazionalizzazione industria elettrica,diritti delle persone, aborto, divorzio, scuole media unificata, diritti dei lavoratori, Statuto dei diritti dei lavoratori, abolizione delle case chiuse (legge Merlin 1958) diritti delle donne.
Quanto c'è stato di buono nella Repubblica Italiana si deve quasi del tutto ai socialisti.
Craxi ha aperto le porte a Berlusconi e ne ha forgiato la potenza iniziale con leggi ed appoggi concreti che ne hanno consentito l'occupazione di un potere nel campo della informazione quasi unico al mondo. Il berlusconismo è figlio del craxismo nel suo tralignamento nella destra fascistoide e razzista del nostro Paese.
Non è un caso che parte dei socialisti si sia rifugiata in Forza Italia e non si sia fatta scrupolo di stare nello stesso schieramento di Bossi e Fini.
La nostra identità di socialisti non viene da Craxi da da Anna Kuliscioff a Brodolini.
Craxi rappresenta la reazione alla grande frustrazione dei socialisti ridotti subalterni al PCI
dalla malaccorta politica di Francesco De Martino. E' stata una esplosione di rancore per soverchierie patite dappertutto per molti anni. Ma il risentimento e l'odio per i comunisti non sono basi utili a costruire una politica valida per l'Italia. Senza il settarismo comunista
da Togliatti in poi ( mieti l'erba nell'orto del vicino), il craxismo non sarebbe mai diventato
la cellula impazzita della politica italiana.
La mancata affermazione di una discontinuità con il craxismo mantiene il Partito Socialista di oggi in una zona equivoca in cui il progetto politico è inquinato dal liberismo e dall'asolidarismo.
Soltanto una Conferenza Nazionale per il Programma può ritessere una tela da qui alle nostre radici e ci può dare un lasciapassare nel socialismo planetario contemporaneo che abbisogna degli stessi valori di libertà,democrazia, diritti che furono dei nostri padri fondatori.
Pietro Ancona