Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

sabato 5 aprile 2014

la tomba di Nada moglie di Stalin

Nel giugno del 1937 l'ambasciatore a Mosca degli USA Giuseppe Davies visitò in forma privata la tomba della moglie di Stalin. Ne fa un sobrio commosso resoconto nel suo libro-diario "missione a Mosca"
La tomba della moglie di Stalin Da Missione a Mosca di J.E. Davies pag.176 Mosca, 25 giugno 1937 DIARIO - Marjorie ed io siamo andati al Novadjevici (Monastero delle nuove vergini). Entro le mura del monastero vi e un cimitero nel quale è sepolta in terreno consacrato la moglie di Stalin., La tomba è costituita da un fusto di marmo bianco grezzo al centro di una distesa d'erba verde, intorno alla quale è un orlo di marmo nero. In quel rozzo fusto di marmo bianco è tagliata una magnifica testa di donna; una bella faccia coi capelli tirati semplicemente dietro gli orecchi e legati sulla nuca. Il petto e il corpo si perdono nel grezzo e semplice sasso del fusto. E un bellissimo lavoro di scultura dovuto a una celebre scultrice, Mukhina. Fece le magnifiche figure d'uomo e di donna che son collocate sul padiglione sovietico all'esposizione di Parigi. Qui è sepolto anche il figlio di Gorki: sulla tomba vi è un altro bel ritratto che riproduce l'intera figura, emergente per metà dal blocco di marmo: è riprodotto un giovane in calzoni corti, senza giacca e con una camicia dal collo aperto. E’ una figura veramente viva. Anche questa è opera della celebre scultrice Mukhina Mosca, 26 giugno 1937

giovedì 3 aprile 2014

Cesare Calvelli

Cesare Calvelli

Ottaviano Del Turco ha dato la tristissima notizia della morte di Cesare Calvelli compagno socialista della CGIL degli anni in cui nella CGIL c'era una straordinaria corrente socialista di cui io ho avuto la fortuna di fare parte, una corrente costituita da persone che non dimenticherò mai perchè furono per sempre la mia vera famiglia politica e la fucina degli ideali,. Cesare Calvelli era un fanciullone che riusciva a fare con animo leggerissimo ed autoironia il suo lavoro.
La CGIL alla quale appartenevamo era quella dei grandi ideali inculcati da Di Vittorio e Fernando Santi. Il suo gruppo dirigente capeggiato da Luciano Lama era davvero un grande patrimonio umano e politico per l'Italia. Sono fiero di averne fatto parte e di avere incontrato una grande e nobile anima come quella dello amico e del compagno che oggi ci ha lasciato,.
Oggi piango le mie lacrime per Cesare. Le cose purtroppo non sono state quelle che noi speravamo e per le quali abbiamo lottato