Hollande
Cosi Vendola ha commentato la vittoria di Hollande: " Questa sera Parigi ci fa battere forte il cuore. Se cambia la Francia può cambiare l'Europa intera. La sinistra d'Oltralpe ha alzato la bandiera dell'Europa sociale e dei diritti, contro l'Europa liberista che ci sta strangolando. Che il vento francese possa soffiare forte per spazzare via l'Europa delle destre»,la. -
dubito molto della rispondenza alla realtà di questo giudizio. Ma voglio sperare che le cose andranno proprio così anche se non ci credo e penso che Hollande sarà una versione liberista soft. Ma non voglio essere neppure io troppo negativo in un momento così significativo per la socialdemocrazia francese dopo anni di predominio gollista. Comunque Hollande non ha vinto alzando la bandiera dell'Europa Sociale e dei diritti altrimenti non avrebbe preso i voti dei centristi
la democrazia è un optional
la democrazia è un optional del mercato. Se il mercato diventa oligopolistico e la globalizzazione al ribasso della borghesia deve passare per la cancellazione dei diritti dei lavoratori il divorzio dalla democrazia avviene rapidamente e le istituzioni preposte deperiscono rapidamente. Osservate il Parlamento italiano e ditemi se è ancora il "tempio" della democrazia. La maggioranza diventa autoritaria, abbiamo ora la dittatura della maggioranza, Se non riesce a farcela ricorre al sistema capitalistico mondiale che provvede al commissariamento delle zone in "sofferenza". Monti in Italia, Papademos in Grecia etc,.,. La socialdemocrazia ha spazio soltanto quando il capitalismo è nella sua fase keinesiana ha margini per il welfare. Ma oggi non ha nessuno spazio. Solo il comunismo puà recuperare la dignità agli esseri umani oppressi dal liberismo.
I generali
Mi vengono in mente alcuni dei generali dell'Esercito Italiano di cui si celebra il 151 anniversario: Graziani, Govone, Cialdini, Migliocco, Cadorna massacratori dei loro soldati e delle malcapitate popolazioni meridionali o africane. L'Esercito italiano gestì i campi di concentramento dove morirono diecine di migliaia di slavi. Pensate poi alla viltà dei generali in fuga assieme alla famiglia reale verso il Sud.
Un Esercito il cui onore è stato tenuto alto soltanto dalla resistenza antifascista dei militari deportati nei campi di concentramento nazisti o massacrati in Grecia per non cedere ai tedeschi. Pensate alla scena dei generali in fuga assieme alla famiglia reale verso il Sud.
Oggi l'Esercito è in servizio ascaristico degli USA in Libia, in Afghanistan, in Iraq e dovunque i rapaci yanchee arrivano per portare morte e desolazione.
Colpisce il fatto che in Italia non c'è alcun rimorso per l'aggressione alla Libia e l'assassinio di Gheddafi. In fondo il colonialismo militaristico dell'Esercito ha un forte retroterra culturale nell'establiscement. C'è una responsabilità degli intellettuali italiani che sarà difficile cancellare.
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