Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

domenica 29 aprile 2012

boicottare il 1 maggio unitario

Boicottare il 1° maggio unitario
Trovo sconcertante la decisione della CGIL di celebrare il 1 maggio, festa sacra ai lavoratori di tutto il mondo, assieme a Cisl ed Uil. I tre segretari generali parleranno a Rieti. Ancora non associano l'UGL che fu della Polverini, ma la linea di tendenza muove nel senso di un triunvirato che diventa quadrunvirato per un processo di crescita "unitaria" non realizzato nel paese e con le lotte, ma nelle trattative e nei Palazzi. Mi sono domandato che cosa spinge la CGIL ad una scelta che non è apprezzata dai lavoratori e che getta una ombra sulla stessa sincerità della diversa politica fatta sull'art.18 e su tantissime altre cose rispetto a Cisl ed UIL. Si è trattato forse di una diversità tattica per tenere comunque i lavoratori dentro una linea di sostanziale adesione alle scelte del governo e del padronato e poi capitolare al momento opportuno?
C'è molta scaltrezza ed una raffinata e consumata abilità politica nel modo in cui si "costringe" la CGIL ad aderire alle scelte di politica sociale del governo e del padronato. L'ultima strepitosa novità è che non si firmano più accordi perchè il governo non riconosce alle parti legittimità per trattare e decidere su materie che riguardano il "bene" del Paese! Questa novità (che è l'atto di nascita dell'autoritarismo liberista) è stata accettata come "naturale" dalle confederazioni che si sentono sollevate dal dovere di spiegare ai lavoratori il perchè hanno firmato certi accordi regressivi per la loro condizione giuridica o salariale. Questo scaltro accorgimento serve a cancellare le tracce e mascherare le capitolazioni che si compiono nottetempo. Questa linea è stata aperta in Italia da Marchionne a Pomigliano e poi estesa dalla Fiat e dalla Confindustria in moltissime aziende. La linea di una "proposta" che nel caso della Fiat fu sottoposta ad un referendum fatto sotto la spada di Damocle: o questo oppure si chiude la fabbrica! Per le decisioni che prende il governo è previsto un passaggio soltanto in sede parlamentare. Non ho dubbi che il testo sulla riforma del mercato del lavoro sarà peggiorato da un Parlamendo in cui PDL e PD e Terzo Polo fanno a gara a chi è più a destra dell'altro.
La celebrazione unitaria del 1 Maggio è la conferma che la proposta della Fornero sul mercato del lavoro accettata da Cisl ed Uil non sarà contrastata dalla CGIL che fa balenare in un orizzonte piuttosto lontano l'ipotesi di uno sciopero generale che sarà fatto a scelte compiute e che sarà dedicato alle questioni della occupazione e della "crescita" dove è possibile dire ovvietà che non fanno male a nessuno e non mettono in discussione l'esecuzione della linea ideologica del governo.
Non c'è naturalmente una proposta capace di portare un qualche ristoro alla tristissima condizione dei lavoratori italiani. Non si parla di scala mobile che è stata demonizzata negli ultimi venti anni da quando fu cancellata da un accordo sottoscritto anche da Bruno Trentin; non si parla di introdurre il SMG, salario minimo garantito, per evitare continui splafonamenti verso il basso dei livelli salariali, specialmente degli atipici; non si parla di salario di cittadinanza per aiutare gli inoccupati a sopravvivere. Ci si limita a chiedere sempre più flebilmente una diminuzione delle tasse che pesano sui salari. Non è stato chiesto niente per l'IMU che non dovrebbe gravare sulla prima casa ed in subordine si potrebbe applicare come hanno fatto in Irlanda (100 euro) oppure rapportandola al reddito del possessore.
Queste Confederazioni portano la grave responsabilità di una riforma delle pensioni diventate le peggiori d'Europa ed anche le più povere.
Insomma l'unità tra le confederazioni del comizio di questo 1 maggio è contro i lavoratori. Si realizza nel quadro del sostegno del PD al governo Monti e dei nuovi rapporti tra PD-PDL e Terzo Polo. I lavoratori italiani sono stati posati, i loro diritti vengono misconosciuti. Non dubito che la prossima Costituzione che si sta realizzando cancellerà il lavoro come fondamento della Repubblica.
Il comizio unitario del primo maggio serve a Camusso ed alla sua maggioranza per schiacciare assieme a Cisl ed Uil la minoranza della CGIL e costringere la Fiom a "moderarsi", a cambiare linea. Come può la minoranza della CGIL resistere ad un blocco politico che riguarda il 90 per cento del Parlamento ed ad un blocco sociale che riguarda il 90 per cento dei sindacati e tutte le associazioni padronali?
Spero che gli "isolati" trovino sempre la forza di resistere e di indicare ai lavoratori l'esistenza di una scelta diversa da quella di coloro che li hanno consegnati nella mani del nemico.
Pietro Ancona

sabato 28 aprile 2012

trent'anni dopo

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Trent'anni dopo.
Vidi per l'ultimo volta Pio La Torre il pomeriggio prima della sua uccisione. Ci siamo trovati ai funerali della mamma di un compagno. Come sempre era naturalmente sorridente e pieno di vitalità. Niente lasciava presagire la morte che già aveva steso su di lui una terribile ombra. Il suo programma era: pace, lotta alla mafia e sviluppo e lo portava avanti con grandissima tenacia e ottimismo contagioso. Nei pochi mesi che era stato alla direzione del PCI aveva messo sottosopra la Sicilia, aveva svegliato in ognuno di noi, in diecine di migliaia di compagne e compagni, le pulsioni profonde che ci portiamo dentro e che a suo tempo decisero della nostra scelta politica. I siciliani che, come scrisse Engels hanno un'anima rivoluzionaria che dorme ma non muore mai sotto quella che si acconcia ai tempi (caliti iungu ca passa la china) lo capirono ed accorsero a diecine di migliaia a Comiso . Pio scosse l'albero della Sicilia e copiosi frutti rotolarono ai nostri piedi. Migliaia di ragazze e ragazze avevano visto nella lotta contro i missili, contro la mafia e per lo sviluppo la strada per cambiare davvero e nel profondo lo stato della nostra infelice regione. A Comiso reincontrai compagni socialisti che non vedevo più nelle sezioni da molto tempo e che venivano perchè avevano intuito che finalmente avevamo una guida certa nella lotta politica, un compagno di cui potersi fidare. Un sentimento simile a quello che dovevano provare i descamisados messicani quando stavano con Zapata.
Questa lotta contro i missili non era condivisa dalla Direzione del PCI di cui La Torre era autorevole membro. Non ci fu mai un forte documento di appoggio alle innumerevoli manifestazioni che si fecero a Comiso. A quanto ne so, lo lasciarono fare ma senza appoggiarlo nè condividerlo. L'enorme agitazione antimissili in Sicilia era certamente fonte di grande imbarazzo per il processo di occidentalizzazione del PCI. Lo stesso Berlinguer dichiarava di sentirsi assai più al sicuro aldiqua della cortina di ferro e sotto l'ombrello della Nato.
L'altra pagina dell'agenda di Pio era la lotta alla mafia nella quale ha dato un contributo che resterà nella storia del Paese. Con quella che poi divenne la legge Rognoni-La Torre introdusse il reato di associazione mafiosa che fino allora non era riconosciuto e la confisca dei beni posseduti dai mafiosi. Togliamo "la roba" alle famiglie mafiose e perderanno la ragione della loro attività criminale. Questa legge ha dato l'avvio ad una importante legislazione antimafia sulla quale si sono forgiati magistrati di grandissimo valore come Ingroa, Scarpinato e tantissimi altri che sarebbe troppo lungo elencare.
Nella lotta per la pace, contro la mafia e per lo sviluppo, Pio assegnava un ruolo fondamentale alle organizzazioni di massa. CGIL, CISL ed UIL percossero un lungo tratto di strada con Pio. I socialisti con Salvatore Lauricella Presidente dell'Ars ed Anselmo Guaraci segretario del partito collaborarono nonostante le diffide che arrivavano da Roma financo con corsivi di Craxi sull'Avanti!
La bella stagione politica animata dalle lotte organizzate da Pio finì con il suo assassinio che certamente è maturato in ambienti mafiosi ed internazionali disturbati dalla sua inosservanza della dottrina di Jalta. Chi tocca il filo-spinato dello equilibrio muore! Così è stato per Pio La Torre che non si piegò alla real politik e con la generosità straordinaria che lo animava mise in discussione il diritto degli USA di installare una base in Sicilia, la pretesa della mafia di governare il processo politico ed economico sostenendo il diritto ad uno sviluppo economico non colonialistico.
A distanza di trenta anni dal suo martirio condiviso dal suo fedele compagno Rosario Di Salvo, l'Italia è lardellata da 113 basi militari USA, in Sicilia oltre Sigonella abbiamo il mostruoso orecchio elettronico di Niscemi che spia il mondo, dai nostri aeroporti si dipartono i Drone, i terribili aerei sprovvisti di pilota che vanno a seminare il terrore e la morte in lontani e sperduti villaggi abitati da povera gente ma agognati dagli USA per il loro impero planetario.
A distanza di trenta anni gli epigoni del PCI di Pio La torre collaborano con un presidente della regione accusato di contiguità con la mafia dai giudici di Catania, ma che non si dimette perchè come Monti ha l'appoggio di tutta l'assemblea legislativa.
La cerimonia di ricordo di Pio è stata ritualizzata e con ciò stesso svuotata di contenuto. Nessuno confronta la Sicilia che voleva e stava costruendo Pio con quella di Lombardo e dell'attuale gruppo dirigente del PD. Siamo andati molto oltre il consociativismo. Siamo all'aggregazione di un unico blocco sociale e politico a difesa degli interessi del capitale e della rendita.
Pietro Ancona

giovedì 26 aprile 2012

dalla strage di Breivich ad Hollande

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AltroPietro Ancona
circa un'ora fa ·
.Dalla strage di Breivich ad Hollande

Non posso fare a meno di pensare alla strage dei cento giovani socialisti norvegesi falciati a colpi di mitra mentre erano radunati in un loro convegno estivo inseguiti ed uccisi nel fiore della primissima giovinezza. Avevano il torto di essere socialisti di credere in una società basata sulla giustizia e sull'eguaglianza. Chi li ha uccisi senza alcuna pietà non si dichiara pentito ed è attualmente sotto processo.
La legge norvegese non prevede la pena di morte e neppure l'ergastolo. Può darsi che se la caverà con 21 anni di reclusione o con l'internamento in un manicomio criminale.
Sono portato a credere che questa strage non sia opera di un pazzo forsennato di estrema destra anche se Breivich fa di tutto per farcelo credere . Credo che questo assassino sia il terminale di una cospirazione internazionale rivolta ad impedire che la socialdemocrazia o il comunismo abbiamo delle possibilità di successo in Europa. Vorrei ricordare l'uccisione di Oscar Palme in Svezia, le dimissioni imposte a Papandreu, il terrorismo finanziario fatto all'indomani del successo seppur limitato di Hollande in Francia. Sono convinto che i governi di destra sono l'unica possibilità che ci viene concessa dagli USA e dal capitalismo finanziario. Hollande, Papandreu o gli altri socialisti europei non sono per niente alternativi e diversi dai liberisti. Bersani in Italia farebbe e fa la stessa politica di Monti e di Berlusconi. Eppure non viene concesso alcun credito e non sarà consentito un loro governo del Paese. C'è una sorta di chiamata alle armi del capitalismo che probabilmente non risparmierà lo stesso Obama anche se costui è stato la continuazione di Bush nei progetti di colonizzazione del mondo e di imperio economico.
Sono molto colpito della scarsa reattività dei socialisti nei quali prevale la tendenza ad assimilarsi alle politiche liberiste, a mimetizzarsi, a subire le politiche di spoliazione dei diritti della classe operaia e del ceto medio. I comunisti di Melanchon, di La Fontaine, di Ferrero anche se combattono con maggiore vivacità le politiche antisociali ed antioperaie in politica estera sono allineati ai giudizi ed alle iniziative militari della Nato e votano nei Parlamenti i crediti di guerra.
Insomma l'offensiva capitalistica che va dalla strage dei giovani norvegesi al terrore finanziario contro Hollande non viene contrastata. Non possiamo aspettarci niente di buono. Dalla politica europea non arriva nessun segnale. La cometa che dovrebbe guidarci non è ancora apparsa.
Insomma non credo proprio che Hollande sarà eletto anche se i francesi disprezzano la politica filotedesca di Sarcozy.