Olga benario

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rivoluzionaria e martire

martedì 3 agosto 2010

a proposito di simone gatto e di altri uomini di eccezione

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----- Original Message -----
From: taglialegna1@alice.it
To: pietroancona@tin.it
Sent: Monday, August 02, 2010 5:10 PM
Subject: Re: Simone Gatto




5) A proposito di quel periodo per la Sicilia come sempre tormentato, ma anche pieno di fermenti, cosa mi può dire dell’esperienza di Danilo Dolci nel palermitano? Lei ha avuto modo di avvicinarsi a quell’ambiente e a quell'atomosfera (se non altro per affinità, mi pare di si)?
Mi sa dire qualcosa sulla vicinanza di Gatto a Dolci, Carlo Levi, Doglio, Borruso, Bruno Zevi, Vinay, Sylos Labini, Barbera, Pantaleone e altre personalità in quelle iniziative ormai storiche?
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fu eccezionalmente importante il convegno sui vermi di Palma di Montechiaro organizzato da Danilo Dolci cinquanta anni orsono. Si accesero i fari sulla Sicilia a livello internazionale. Dolci aveva legami con organizzazioni umanitarie europee che si mobilitarono per il successo dell'iniziativa. La Sicilia divenne argomento della stampa europèa, specialmente nord europea.
Ho conosciuto Doglio perchè si appoggiò alla CGIL durante il suo periodo siciliano. Aveva una abitazione a bagheria praticamente priva di mobili o ricavati da tavole o grandi pietre squadrate di quelle di arenaria che si usano per costruire le case di campagna. Scrisse un libro anticipatorio di urbanistica dal titolo "la programmazione territoriale in Sicilia" che io ho conservato per molti anni ma che ora non trovo più. Il libro fu scritto con un urbanista siciliano l'architetto Urbani esponente importante dell'Opus Dei. Ma la comunanza con Urbani fu soltanto una intelligenza a grande livello di
un gandhiano come Carlo Doglio ed un religioso laico.
Borruso è vivente e scrive spesso di sanità su Palermo-Repubblica. Barbera ad un certo punto ruppe con Danilo Dolci (era difficilissimo stargli vicino a lungo) e diede luogo ad una sua propria esperienza che si sviluppà sopratutto nelle zone terremotate del Belice a Partanna ed altri centri.
Io sono arrivato a Palermo soltanto nel 64. Non avevo contatti con questo ambiente da Agrigento ed
in ogni caso non ero a livello di molte delle persone che lei ha elencato.
Vinay diede vita ad una esperienza di agricoltura trasformata nel nisseno. Era una esperienza notevole di progresso sociale dei contadini in Sicilia. Ma non so oggi se ancora esiste o no.
Di Michele Pantaleone che mi era anche vicino di casa a Palermo ho qualche ricordo in più specialmente del suo funerale a Villalba dove subì l'umiliazione di una predica del parroco che gli rinfacciava il fatto che non si era mai voluto "pentire" del suo agnosticismo. La colpa del funerale religioso è da attribuire ai nipoti che hanno ereditano una casa piena di quadri di grandi pittori come Carlo Levi e di oggetti siciliani di grandissimo pregio culturale. Praticamente è il fondatore della saggistica sulla mafia anche se adesso non se ne ricorda più nessuno. Era agricoltore di grande ingegno e la sua azienda era un orologio di precisione. E' stata una grande figura di siciliano purtroppo dimenticata da un partito che è naufragato diverse volte fisicamente ma anche moralmente.
Spero che lei vorrà dedicarsi agli studi sul socialismo ed anche sul comunitarismo in Sicilia.
Oggi non c'è che cenere, ignoranza ed oblio. Quasi una cancellazione voluta del nostro passato.
Pietro Ancona









5) A

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