Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

lunedì 8 ottobre 2012

Luciano Lama

Luciano Lama fu eletto segretario della CGIL nel salone della Domus Mariae nel 1970, in sostituzione di Agostino Novella nel corso di una speciale riunione del Consiglio Generale della Confederazione. Tre anni dopo veniva confermato dall'ottavo congresso tenutosi a Bari. Ne conservo una bellissima foto quadrangolare. A Bari ero seduto tra i membri della Presidenza del Congresso ed ero proprio dietro il podio da dove lui leggeva la relazione. Cominciò a parlare scosso da una intensa emozione che lo agitava. Vedevo oscillare il pantalone della sua gamba sinistra evidentemente scossa da un fremito incontenibile del nervo sciatico. Soffrii con lui di questo impatto con la platea del Congresso. Eppure Luciano era grande oratore e non era certamente alla sua prima relazione pubblica. Ma era il Congresso in cui doveva venire confermato alla carica che gli era stata affidata dal Consiglio. Dopo una ventina di minuti si calmò del tutto e la relazione filò liscia come l'olio fino alla fine. Era un gigante che incuteva rispetto e tuttavia era anche di grande emotività. Una eguale intensissima emozione lo scosse in un altro Congresso tredici anni dopo.Il Congresso in cui si congedava dalla CGIL dopo 42 anni di militanza. Per un paio di giorni non fece altro che piangere. Si asciugava gli occhi con un grande fazzolettone. Come si può non voler bene ad una persona così? I siciliani abbiamo avuto il piacere di averlo assieme a parte della sua famiglia nel Natale dell'81 alla scuola sindacale di Santa Venerina. Venne con la madre e la moglie. Aveva anche due figlie che però non vennero. Scherzando diceva di essere circondato dalle donne! La madre era una bella signora emiliana romagnola, vestita di nero, dalla carnagione chiara ed una bella faccia antica di persona uscita dal una foto del novecento. Madre e moglie erano splendide persone semplici, di compagnia. La moglie di Luciano Lama, alta come lui, gli somigliava tanto da sembrarne la sorella! In CGIL non ebbe mai vita facile sebbene il suo prestigio fosse diventato enorme.Trentin, Garavini, Bertinotti, la Camera del Lavoro di Torino quella di Brescia lo contrariavano "da sinistra". Non era amato dal Nord. Ricordo un Congresso allucinante all'Eur dedicato alla questione del 41 punto di contingenza! Non domandatemi di che cosa si trattava perchè non lo ricordo! So soltanto che tutti i delegati meridionali al Congresso ci sentivamo estranei al dibattito ed amareggiati perchè sentivano che la nostra opinione non contava molto. Dentro la CGIL il pregiudizio antimeridionale contava molto per gli esponenti delle strutture del Nord e dei sindacati industriali. Ric ordo con amarezza che ogni volta che parlava un esponente del Sud molti sindacalisti del nord si alzavano in piedi e conversavano tra di loro voltando financo le spalle all'oratore. Facevano un brusio infernale in cui parlare dal podio diventava una sofferenza. Il segretario della Camera del Lavoro di Torino fece una protesta durissima in un Consiglio Generale nel quale io ed Epifanio La Porta eravamo stati eletti membri del Direttivo! Non riusciva a capire tanta considerazione. Gli ricordai che avevamo più iscritti del Piemonte e che pur non avendo l'industria la CGIL in Sicilia contava. Ebbene, Luciano Lama era il volto umano della CGIL. Era il compagno, il dirigente nel quale noi ci riconoscevamo. Noi siciliani sapevamo bene che ci voleva bene e da quel grande italiano che era voleva il progresso della nostra Isola. Lo sentivamo uno dei nostri. luciao Lama Pio la Torre al centro della immagine, sulla sinistra pietro ancona e luigi cocilovo segretario regionale cisl.Manifestazione per la Pace a Palermo ott.1981

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