Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

sabato 23 febbraio 2008

Il Kossovo: un attacco alla Pace

Corriere della Sera. Risponde Sergio Romano
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La lettera del giorno Sabato 23 Febbraio 2008KOSOVO INDIPENDENTE PERCHÉ PIACE AGLI AMERICANI
Nel 1995-96, a cavallo degli accordi di Dayton, ero a Belgrado a capo della missione di osservazione della Ue per Serbia e Montenegro. Incontrai i vertici politici e istituzionali, e delle organizzazioni internazionali presenti nell'area. Fui ricevuto da Ibrahim Rugova, capo del movimento che rifiutava, all'epoca in modo quasi esclusivamente pacifico, ogni contatto con le autorità serbe, promuoveva la creazione di scuole parallele a quelle ufficiali. Ma ancora non era presente in armi (armi prevalentemente ricevute dall'Albania dopo la crisi del 1997) l'Uck, che poi avrebbe innescato la catena di violenze che determinarono la reazione altrettanto violenta della parte serba. Venendo al presente, molti pensano che un Kosovo indipendente potrebbe diventare un crocevia di attività illegali.Inoltre i 100.000 serbi residenti in varie «enclave» richiederebbero un impegno permanente della Comunità internazionale per la tutela della loro integrità fisica; senza parlare della Chiesa ortodossa e dei suoi monasteri ricchi di opere d'arte. Il Patriarca Pavle, che incontrai più volte, manifestava preoccupazioni per il futuro della sua Chiesa in Kosovo. E poi si dice «regaleremmo la Serbia a Putin riconoscendo l'indipendenza del Kosovo» e inoltre si potrebbero scatenare altre rivendicazioni di indipendenza, il diritto internazionale sulla sovranità degli Stati verrebbe violato e ancora sembra chiaro che l'attuale cosiddetta classe dirigente del Kosovo non sia affidabile né all'altezza del compito. E allora perché gli Usa e larga parte dei Paesi Ue (inclusa la nostra Italia) riconoscono l'indipendenza del Kosovo? Perché non vengono esercitate pressioni sul governo serbo affinché al Kosovo venga riconosciuta una autonomia regionale anche più ampia di quella che Tito a suo tempo concesse e in parte Milosevic limitò? E perché non fare pressioni sui kosovari affinché la accettino?Gen. B. (ris) Antonio Torsiello, antonio.torsiello@fastwebnet.it
E sistono immagini televisive riprese a Rambouillet nel febbraio del 1990, dove i ministri degli Esteri delle maggiori potenze occidentali prepararono un lunghissimo documento di lavoro sul Kosovo (in parte costituzione, in parte programma di lavoro politico- amministrativo) che il presidente jugoslavo Milosevic rifiutò di sottoscrivere. In una immagine si vede il segretario di Stato americano Madeleine Albright (il presidente era Bill Clinton) che accoglie e abbraccia affettuosamente un giovane alto, magro e visibilmente felice dell'accoglienza riservatagli dal ministro degli Esteri della maggiore potenza mondiale. Il giovane è Hashim Thaci, oggi Primo ministro del Kosovo, allora leader della guerriglia kosovara e meglio noto con il nome di battaglia «Serpente ».In una intervista al Corriere (18 febbraio) Miodrag Lekic, ambasciatore di Jugoslavia a Roma durante i bombardamenti della Nato in Serbia, ha ricordato che i guerriglieri dell'Uck erano allora, nel giudizio dell'Onu, terroristi. È vero. Il 31 marzo del 1998, un anno prima dell'incontro di Rambouillet, il Consiglio di sicurezza dell'Onu approvò la risoluzione n. 1160 con cui viene condannato sia l'uso eccessivo della forza da parte della polizia serba, sia tutti gli atti di terrorismo dell'Esercito di Liberazione del Kosovo (Uck). Sappiamo che gli americani «non parlano con i terroristi» e che non smettono di ricordarcelo ogniqualvolta qualcuno sostiene che il dialogo con Hamas potrebbe essere utile alla soluzione dell'imbroglio israelo- palestinese. Ma in quella occasione vollero che l'Uck venisse a Rambouillet e diventasse il legittimo interlocutore della diplomazia internazionale. In un'altra intervista al Corriere lo storico americano Richard Pipes ha ricordato che gli Stati Uniti sono nati da una guerra di liberazione e «non possono che essere dalla parte del Kosovo». Ma credo che la politica di Clinton nel 1999 e quella di Bush oggi non siano motivate soltanto da considerazioni ideali e rientrino nelle grandi linee della strategia che gli Stati Uniti hanno perseguito in Europa negli ultimi quindici anni. Mentre Bush senior, nel 1991, aveva cercato di mantenere intatti, per quanto possibile, gli equilibri politici e territoriali scaturiti dalla Seconda guerra mondiale, i suoi successori hanno assecondato la frammentazione del-l'Urss e della Jugoslavia. Lo hanno fatto nella convinzione che i nuovi Stati sarebbero diventati amici dell'America e le avrebbero permesso di estendere la sua influenza nei territori occidentali della vecchia Unione Sovietica, nei Balcani, nel Caucaso e nel Caspio. Per ottenere lo scopo hanno offerto a questi Paesi l'ingresso nella Nato e hanno esortato l'Unione europea ad accoglierli nel suo seno. Con un doppio risultato: irritare la Russia, colpita nel suoi interessi, e diluire l'Ue sino a rendere sempre più difficile l'espressione di una politica estera europea. Capisco che l'indipendenza del Kosovo possa piacere agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna. Mi è difficile capire perché piaccia alla Francia, alla Germania e all'Italia.

Sabato 23 Febbraio 2008
KOSOVO INDIPENDENTE PERCHÉ PIACE AGLI AMERICANI Gen. B. (ris) Antonio Torsiello -->

1 commento:

Melina2811 ha detto...

Buona domenica anche ai lettori di questo blog.... ciao da Maria