Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

mercoledì 19 dicembre 2007

in difesa del Manifesto

Carissimo Manifesto,

ti prego di restare come sei: non cambiare.Sei la solo voce rimasta a sinistra. L'Unità è giunta fino al punto di essere "bipartisan", di ospitare indifferentemente opinioni pro o contro sulle questioni della pace, del welfare, della emigrazione, come fosse il Corriere o altro giornale. Liberazione è diventata sostanzialmente falsa. Parla un linguaggio che è esattamente il contrario di tutto cio che la delegazione di rifondazione comunista al governo fa. La sinistra al governo ha lavorato in squadra sotto la direzione di Prodi approvando tutto compreso il riarmo e lo stesso abominevole decreto sulla sicurezza mentre il giornale ha continuato ad esprimersi nella lingua dell'opposizione. Non ha mai aperto un dibattito sulla azione di governo, sulle posizioni leaderistiche (padronali) di Bertinotti che si inciucia con Veltroni e Berlusconi e sugli infortuni ha rinviato al futuro la discussione di un provvedimento etcc..etcc...
La critica che si rivolge al Manifesto di arricciare il naso ed essere senza un progetto è veramente sconcertante! E' la critica di coloro che dicono che bisogna farsi carico delle difficolta, sporcarsi le mani, di non essere massimalisti. Era la critica che si rivolgeva a Riccardo Lombardi direttore dell'Avanti da parte dei ministerialisti.
Ebbene quale è il progetto? Quali margini si è dato la sinistra nella sua azione di governo? Si à mai intestata un'azione, una iniziativa, una proposta? Niente, assolutamente niente!! Con molta incertezza si è richiamata al programma di governo ignorando cone Prodi lo abbia monocraticamente cambiato due volte. E' integrata in un governo iperliberista.
Se il "Manifesto" diventa realista, se non arriccia più il naso, se si da il progetto che peraltro non esiste in nessuna area della sinistra,
se dà per buona la Cosa Rossa quando Bertinotti l'ha svenduta il giorno stesso che è nata, ebbene il popolo di sinistra resterà senza voce.
Ecco: questa è l'unica vera grande responsabilità del Manifesto: continuare a dare voce al popolo di sinistra, costituire una alternativa critica, un serbatoio di idee e di speranza per una sinistra migliore capace di affrancarsi dall'idea che per andare al governo bisogna se non prostituirsi piegarsi alla volontà della Binetti o di Montezemolo.
Vi voglio bene,

Pietro Ancona
segretario generale cgil sicilia in pensione
già membro del CNEL

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