Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

venerdì 7 dicembre 2007

lettera al psi prima della Costituente

Subject: lettera sul PSI
Lettera sul Partito Socialista Italiano
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La rinascita del Partito Socialista Italiano è possibile anche se le difficoltà sono tante mentre è in corso un processo di semplificazione degli schieramenti e di accorpamenti già avvenuti nell'area del centro-sinistra. Il ricongiungimento di tutti i frammenti della diaspora giunge comunque in ritardo e con gruppi dirigenti stanchi e quasi interamente spesi nella lotta per la sopravvivenza del decennio che abbiamo alle spalle.
E' condizione indispensabile che tutto il gruppo dirigente unificato scelga un segretario nuovo, possibilmente giovane, dotato di tutti i poteri statutari, come segno tangibile di un rinnovamento che avviene nel rispetto del corpus ricostituito.
Un Segretario giovane scelto da tutti sarebbe un segnale di verà novità in un sistema politico di riciclati a cominciare da Veltroni e dei capi dellla Sinistra-Arcobaleno.
Riusciranno i nostri a fare questo "miracolo"? Avranno la lungimiranza di farlo? Ne dubito ma ritengo essenziale proporlo.
Nel dibattito sul welfare il PSI occupa attualmente il fronte più avanzato e più vicino alle aspirazioni dei lavoratori. E' assai lontano dalla lotta aperta alla precarietà come ricatto appeso sulla testa di tutti i lavoratori italiani epperò quando propone la realizzazione degli ammortizzatori ha già scavalcato a sinistra tutta La Sinistra-Arcobaleno che ha votato il vergognoso protocollo del 23 luglio propinato da Montezemolo con la complicità di Sindacati oramai in veste di
garanti sovietici del nuovo ordine liberista e schiavista del mondo del lavoro.
Se il Psi farà passi avanti proponendo una vera revisione della legge trenta capace di ridurre il vasto supermercato di fumus truffaldini cui attingono i datori di lavoro avrà stabilito un contatto con la parte più sofferente e orba di futuro della classe lavoratrice italiana.
Si dovrebbe ridurre drasticamente l'influenza di Confindustria e del Vaticano sul Governo. La Confindustria ha drenato dal governo di centro-sinistra una quantità impressionante di risorse ed è riuscita ad imporre la sua concezione di operaio-merce,
operaio, strumento flessibile della produzione, anche a gran parte del PD e della stessa sinistra (questa con la cosidetta "riduzione del danno" ha accettato l'inaccettabile).
Il PSI dovrebbe anche bloccare la deriva securitaria, xenofoba e razzista del Paese, proponendo l'istituzione di un Alto Commissariato per i Rom e di Garanti per i diritti dei Migranti in tutti i Comuni d'Italia in grado di compiere una vera intermediazione istituzionale per l'integrazione degli immigrati.
Il Partito Socialista dovrebbe inoltre tornare alla sua bella tradizione "Nè un soldo nè un uomo per la guerra" attivandosi per la riduzione delle basi militari (102) usa in Italia e per la fine del colonialismo sanguinario dell'occidente
in Medio Oriente ed in Africa. Dovrebbe anche proporre la messa al bando delle armi all'uranio, al napalm, al fosforo che arrecano devastazioni spaventose alle popolazioni colpite ed alla natura.
Insomma, mentre di fatto la sinistra si piega (pur affermando il contrario) al pensiero liberista nell'epoca del capitalismo predatorio, il PSI dovrebbe immettere freni e correzioni. Intini propone opportunamente regole alla globalizzazione. Alle regole alla globalizzazione bisognerebbe aggiungere la rivendicazione del Salario Minimo Garantito capace di stroncare la vergogna dei salari asiatici praticati anche a Genova dove i rumeni che lavorano nella navalmeccanica sono pagati tre euro l'ora.
Oggi, a sinistra, il Partito Socialista ha una marcia in più: il laicismo, la lotta per i diritti. Ma deve superare il limite dei radicali che uniscono lotta per i diritti al liberismo sfrenato e non accettano i diritti dei lavoratori come classe proponendo
la sostituzione dei ccnl con contratti individuali.
Dovrebbe intestarsi inoltre una riforma della politica con l'abolizione di tutte le consulenze, le esternalizzazioni, i privilegi accordati ai politici già dal livello municipale, l'abolizione dell'irpef regionale e comunale, la revisione delle regioni diventate colossali fonti di indebitamento e di sprechi feudali.Aprire un fronte su questi temi riscatterebbe i socialisti dalle tante speculazioni e menzogne sul loro scarso rispetto dei beni dello Stato e della pubblica amministrazione.

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