Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

venerdì 9 novembre 2007

successo dello sciopero dei cobas

Sciopero, i Cobas: fermi in 2 milioni, 400mila al corteo


Sarebbero due milioni i lavoratori di tutti i settori che stanno partecipando allo sciopero generale dei sindacati di base in corso in tutt'Italia. Il dato è diffuso dagli organizzatori, secondo i quali agli oltre 25 cortei che si stanno svolgendo nei capoluoghi di regione e nelle maggiori città, partecipano oltre 400mila persone, tra le quali moltissimi precari.

In 50mila in corteo a Roma, altrettanti a Milano, secondo la Cub che parla di «partecipazione oltre ogni aspettativa. A Roma in corteo con slogan e striscioni anche i precari di molte aziende e dei call center, della Camera dei Deputati, Ikea, Policlinico di Tor Vergata, della Croce Rossa».


«No al protocollo del 23 luglio, no alla Finanziaria, no alla precarietà. Diritto al lavoro, diritto al reddito». È questo lo striscione che apre il corteo partito da Piazza della Repubblica, a Roma, organizzato dai sindacati di base in concomitanza con la loro giornata di sciopero generale.

Dietro il grande striscione sono sventolate le bandiere dei Cobas e delle Rdd Cub che partecipano alla protesta nazionale.

In piazza, nella Capitale, sono scesi lavoratori, tantissimi i precari della Sanità e della Scuola che aderiscono al sindacalismo di base.

Tra i manifestanti i lavoratori interinali e delle cooperative dell'Ospedale Sant'Andrea che, travestiti da fantasmi, con tanto di lenzuolo bianco indosso e cappello da fantasma, stanno sfilando lanciando il messaggio «Sono passati due anni non avete fatto niente di sinistra», come recita un loro striscione.

Accanto ci sono altri colleghi della Sanità di Roma e del Lazio e anche un'ambulanza che sfila a sirene accese.

I "No" dei sindacati di base sono contro la manovra finanziaria, il protocollo sul welfare e la precarietà, a favore di «una politica di redistribuzione del reddito e di rilancio del sistema previdenziale pubblico insieme alla tenuta del contratto nazionale e il reinserimento della scala mobile. Pensiamo che questo sciopero sarà molto partecipato» assicura Pierpaolo Leonardi, coordinatore della Cub. In particolare, hanno spiegato gli organizzatori, lo sciopero è stato proclamato per chiedere salari europei con rivalutazione automatica all'aumento dei prezzi; il taglio delle tasse su salari e pensioni portando la prima aliquota Irpef dal 23 al 18 per cento; il lavoro stabile con l'abolizione del pacchetto Treu e della legge 30; il rilancio della previdenza pubblica.

Gli atenei. Studenti de La Sapienza sfilano in un corteo non autorizzato, mentre prosegue anche l'occupazione della facoltà di Lettere. «Tempo scaduto: i bamboccioni si ribellano» è lo striscione in testa alla protesta firmato da studenti e precari dell'ateneo, formati per lo più dai collettivi studenteschi e dalla rete per l'autoformazione.

Il corteo più tardi si unirà alla manifestazione dei Cobas. «Siamo in piazza per avere maggiore diritto allo studio: più borse e meno numeri chiusi», urlano gli studenti dal megafono. «Protestiamo - continua Giorgio Sestili, studente di Fisica - contro la dequalificazione dell'università i tagli della finanziaria e la mancanza di politiche sociali. Diciamo no al protocollo sul welfare del 23 luglio». «No alla precarietà», dicono gli studenti.

Venerdì nero per chi deve spostarsi, anche in città, e per chi deve rivolgersi a un ospedale o recarsi a uno sportello pubblico: lo sciopero generale dei sindacati di base proclamato per la giornata per le aziende pubbliche e private infatti riguarda, secondo i dati della Cub, oltre 1,5 milioni di lavoratori, con riflessi significativi soprattutto nei trasporti e nella pubblica amministrazione. Nella stessa giornata sono previste circa 32 manifestazioni nei capoluoghi di regione e nelle principali città; i Cobas dei sindacati contano di portare in piazza oltre 350mila persone, 50mila delle quali in corteo di Roma dove, insieme a Milano, si svolgono le manifestazioni più importanti. Ovunque sono rispettate le fasce di garanzia e assicurati i servizi minimi, afferma il coordinatore nazionale della Cub Pierpaolo Leonardi.

Per i trasporti, le fasce di astensione sono articolate per settore ma i disagi maggiori potrebbero riguardare mezzi pubblici urbani, soprattutto a Roma e Milano, e il trasporto aereo: per la sola Alitalia i voli cancellati sono 96, di cui 30 tagliati a Fiumicino; altre compagnie potrebbero cancellare collegamenti. Anche per ospedali e sportelli della sanità pubblica i cittadini devono attendersi funzionamenti a singhiozzo, assicurano gli organizzatori della protesta che ha nel mirino Finanziaria, accordo sul welfare e precariato.

E se venerdì gli utenti devono mettere in conto una giornata difficile, il venerdì ancora più nero sarà quello del 30 novembre, con i trasporti pubblici a rischio paralisi per lo sciopero generale di 8 ore indetto questa volta dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil a motivo della non centralità e le scarse risorse per il settore in Finanziaria. Uno sciopero bollato come «irregolare» dalla Commissione di garanzia. Le Fs prevedono invece una circolazione dei treni pressochè regolare.




Pubblicato il: 09.11.07
Modificato il: 09.11.07 alle ore 18.20
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