Olga benario

Olga benario
rivoluzionaria e martire

giovedì 1 novembre 2007

xenofobia di alto livello

Veltroni con la voce rotta, gli occhi roteanti dietro le lenti, che reclama misure immediate con accenti di grande allarme. Telefona tre volte (si dice) a Prodi ed Amato e riesce ad avere un consiglio dei ministri convocato d'urgenza alle otto della sera per trasformare in decreto legge il ddl sulle espulsioni. Può darsi che, nell'onda di sovraeccitazione e per battere sul tempo le reazioni della destra, si siano infilati nel decreto ulteriori peggioramenti rispetto quanto giù si sapeva. Il Governo ha commesso un grave errore ed è riuscito ad allarmare l'opinione pubblica che assiste a queste frenetiche decisioni della notte. La responsabilità penale è sempre personale. Non esistono etnie predisposte al delitto più di altre. In questi giorni l'Italia è oppressa dalle notizie di tanti delitti specialmente contro le donne ed i bambini compiuti da nostri connazionali. Debbo dire che la gente è migliore di quanto credono i nostri governanti. Ieri sera da Bruno Vespa che cercava di inserire il delitto di Roma in uno scenario fosco di pericoli della criminalità rumena, le persone del suo salotto hanno risposo con molta civiltà, con assai più civiltà del conduttore. Una signora ha detto: Non cerchiamo il barbaro solo nel "diverso". Tanti barbari sono tra la nostra gente. A Roma esistono case segrete dove sono rifiugiate centinaia di donne che fuggono dalla violenza del marito e dei familiari!! Al Governo ed agli Sceriffi delle città prudono le manie vogliono più poteri e meno laccioli costituzionali. Il centro-sinistra vuole uno Stato di Polizia?E' questa la risposta ai problemi di ordine pubblico indotti dalla cinica indifferenza alle sorti degli immigratitaglieggiati dai proprietari di case e costretti a vivere come bestie accampate lungo i fiumi in vere e proprie città sotterraneo che abbrutiscono ed incattiviscono? Spero che i Ministri della sinistra non abbiano approvato il frenetico decreto di Prodi-Amato-Veltroni. Pietro AnconaPalermo

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